mercoledì 28 novembre 2012

Panta rei, la musica è un fiume


A chi discende nello stesso fiume sopraggiungono acque sempre nuove.
(frammento 12)

Noi scendiamo e non scendiamo nello stesso fiume, noi stessi siamo e non siamo.
(frammento 49)

Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento si disperde e si raccoglie, viene e va.
(frammento 91)


In questi tre frammenti di Eraclito risiede la chiave di lettura del concerto racconto cui i Mecenati Moderni avranno l'occasione di prendere parte domenica 23 Dicembre, intitolato "Scendendo negli stessi fiumi"Sembra quasi parli della Musica, Eraclito, quando dice "a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento si disperde e si raccoglie, viene e va". Così è infatti la più ineffabile delle arti, quella che quando credi di averla afferrata, si è già riversata in un altro flusso e le sue molecole stanno già componendo nuovi frattali, nuove narrazioni senza parole.

Claudio Ronco, affiancato al violoncello da Emanuela Vozza, ci accompagneranno in un percorso di virtuosismi musicali e storie di uomini in viaggio per l'Europa del Settecento, in un'occasione unica, perché è sempre unico e irripetibile l'accadere dell'Arte.

Ogni concerto è un'esperienza che si svolge e si conclude nel tempo, che accomuna nel sentire sottile chi vi partecipa, artisti e pubblico. Nessuna registrazione, per quanto sofisticata, potrà mai restituire quella complessità e l'empatia che ne scaturisce, ecco perché anche partecipare ad un concerto, ascoltarlo dal vivo, condividendolo con le persone convenute è come immergersi in un fiume che non sarà mai più lo stesso, così come non saremo più gli stessi noi, toccati e rigenerati dal flusso dei suoni.

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